Le due città
acquerello, cm 19×40, 2018
Grigia sui tetti, nelle tegole di pietra della vallata, Susa si raggruppa a mucchio e drizza verso l’orizzonte le punte dei campanili che non temono alcun confronto
… Susa è veramente bella: non faccio complimenti
Alfonso Ferrero
da Susa in rivista
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi
L’infinito
Segusio
olio su tela, cm 50×70, 1999
Sulle onde dell’infinito
olio su tela, cm 60×60, 2009
Torino magica
acrilico su cartoncino, cm 22×33, 2002
In modo sintetico e dolcemente tendente all’astrazione, la pittrice raffigura profili di colline oltre le quali le mongolfiere sembrano immobili nell’aria; la “scacchiera” che sta alla base dell’opera si muta in richiamo visivo per un ipotetico atterraggio.
Giorgio Faraggiana
Senza l’Italia, Torino sarebbe più o meno la stessa cosa. Ma senza Torino, l’Italia sarebbe molto diversa.
Umberto Eco
Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia ma del mondo.
Giorgio De Chirico
Venaria Reale
tempera su cartoncino, cm 40×60, 2002
Piemont ch’a Bogia
Exilles
tempera su cartoncino, cm 55×60, 2002
L’opera grafica, che rappresenta alcuni dei castelli della Piemonte, ha connotato l’iniziativa Piemont ch’a bogia, finalizzata alla valorizzazione territoriale della Regione attraverso varie forme artistiche e culturali.
Organizzata dall’Università delle Genti e Tradizioni e dal Laboratorio Culturale Genesys, in collaborazione con i Comuni di Acqui Terme, Candelo, Castel Alfero, Cherasco, Desana, Ghemme, Susa e Vogogna, ha beneficiato del patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, della Regione Piemonte e delle sue otto Province.
“Esprimo la mia serenità attraverso la gioia cromatica che si trova nei miei quadri”, dice Anna Branciari, ricordando le tante prove che ha dovuto superare nella vita. Questa donna all’apparenza fragile nasconde una fibra d’acciaio dietro la levità di un sorriso: che si rispecchia nella sua pittura.
E quella gioia cromatica è per lei, di là dal dolore passato, gioia di vivere.
Viene di qui, forse, quel suo sguardo incantato e incantante, che tocca il reale solo per ridargli la libertà del possibile e meglio ancora del fantastico. Viene di qui, con certezza, quel suo gusto di scomporre e ricomporre il mondo intorno a lei per restituirlo in forme estrose, imprevedibili, all’alba della creazione. Anteprima
Fa vivere angoli di città e scorci di villaggi con la luce morbida e inventiva del suo paesaggio di origine. E arriva a proiettare, nel nostro mondo alpestre, la musicalità delle sue colline; riverbera la sua intatta luce centro italica nel petroso orizzonte celtico dei nostri monti.
Giorgio Calcagno
Da molti anni l’artista segusina espone in Italia e all’estero con un grande successo di critica e di pubblico. Artista segusina, sì, perché pur essendo nata a Macerata, dall’inizio degli anni Settanta vive e lavora a Susa, città che ama profondamente, come si può intuire dalle innumerevoli opere in cui ha raffigurato gli scorci più belli del centro storico e della valle con un linguaggio inconfondibile che mescola il piano del sogno a quello della realtà.
Arianna Castagno
Susa, Castello di Adelaide
china su cartoncino, cm 15×25, 2010
La Certosa della Losa
olio su tela, cm 70×100, 2002
Il Palio Storico dei borghi di Susa ha già il suo drappo, realizzato dalla pittrice Anna Branciari, maceratese di nascita ma segusina d’adozione.
Alla base del dipinto l’artista ha raffigurato la Dora che, con andamento sinuoso, percorre la Valle di Susa. Agli estremi del segno grafico che effigia l’acqua come bene fondamentale, due spirali alludono alla società del tempo. Sopra la Dora, le mura di Susa con ai lati i simboli stilizzati del potere religioso e di quello secolare: il campanile di San Giusto e l’Arco di Augusto. Ai lati del campanile della certosa della Losa si aprono delle “finestre” che narrano uno spaccato di storia. In quella di sinistra due monaci, uno con tonaca nera e l’altro bianca, ci ricordano la venuta in terra valsusina dei Benedettini e poi dei Certosini (…)
Nell’opera della Branciari ogni riferimento trova la sua giusta dimensione, e il gesto pittorico conferisce loro una ritmicità poetica che divide il quadro in tanti territori dell’anima.
Marcello Salvati
Omaggio ad Aosta
tempera su cartoncino, cm 40×50, 2003
La pittrice ha presentato al pubblico di Aosta le sue opere, riflettendo sul proprio modo di scomporre e ricomporre la realtà che la circonda. I colori utilizzati, in particolare il blu, in tutte le sue sfumature, vogliono trasmettere, secondo l’intento della pittrice, un senso di tranquillità, talora di allegria, mentre le linee nette del suo disegno riflettono il carattere diretto e comunicativo dell’artista.
Laura Gatto Monticone
Susa, Madonna delle Grazie
olio su tela, cm 80×80, 2003
Sinfonia torinese
olio su tela, cm 60×80, 2005
Il lume nasce e muore;
che riman dei tramonti e delle aurore?
Tutto, Signore,
tranne l’eterno al mondo
è vano.
Antonio Fogazzaro
Tutte le campane
Exilles
china su cartoncino, cm 22×28, 2005
Susa in festa
litografia, cm 15×35, 2014
Chiesa di San Pietro di Avigliana
Opera realizzata per la copertina del libro
Il cuore del mio Piemonte, 2007
E stelle intorno alla bella luna celano il volto luminoso quando, al suo colmo, più risplende sopra la terra… argentea…
Saffo
brano poetico
Scende dolcemente la sera, di seta lieve, le montagne si vestono d’ombra mentre sale la luna nuova di maggio; la campana suona l’Ave Maria, arriverà la notte e, nuovamente, mi cullerà di sogni.
Bruna Gelmi di Leffe
da Domenica
Museo
acquaforte, cm 25×35, 2002
Forte di Santa Maria di Susa
olio su tela, cm 40×50, 2008
San Saturnino
china su cartoncino, cm 14×25, 2017
Archi acuti, giochi di ombre, scalinate già percorse da principi e pellegrini, fughe di arcate, porticati un tempo vivificati dalla sommessa voce di monaci salmodianti, sono elementi tutti che ritroviamo nella bella produzione pittorica di Anna Branciari; autrice che altra volta trasferisce la propria attenzione nel campo della musica, conscia del rapporto assoluto che esiste fra le due manifestazioni d’arte.
Gian Giorgio Massara
Sacra di San Michele
china su cartoncino, cm 14×26, 2005
I suoi dipinti, di grande personalità, esprimono in un linguaggio individuale, equilibrato nella composizione e nel cromatismo, temi espressivi tra il metafisico e il cubismo, curati con raffinatezza poetica. Le intersezioni di immagini, chiaramente definite attraverso i tocchi di china e le acquarellate di azzurri, grigi e terre delicate, attraggono piacevolmente l’occhio e invitano alla riflessione.
Dario Alessi
Giaveno, suggestioni
china su cartoncino, cm 30×40, 2001
Macerata
acquerello, cm 23×32, 2018
Vi sono luoghi dell’anima dove le pietre cantano l’essenza dell’infinito.
Vi sono luoghi dell’anima dove le streghe danzano tra le stelle del mito.
Vi sono luoghi dell’anima dove i silenzi hanno la voce del cielo.
Vi sono luoghi dell’anima dove ogni filo d’erba diventa polvere del Cosmo.
Vi sono luoghi dell’anima che hanno mille volti ogni volta differenti ogni volta uguali filastrocche eteree dalle parole di terre e isole che galleggiano nei mari di luci e di emozioni.
Vi sono luoghi dell’anima dove un secondo pulsa il ritmo dell’eternità.
Vi sono luoghi dell’anima dove un rosso castello ha arcobaleni dipinti da sorrisi di stelle.
Leonardo Pisani
Luoghi dell’anima
Creatività nel tempo
olio su tela, cm 60×80, 2012
Fantasia segusina
litografia, cm 25×35, 2009
Chi non ha trovato il Paradiso – quaggiù –
lo mancherà lassù –
perché gli Angeli prendono casa vicino alla nostra,
ovunque ci spostiamo –
Emily Dikinson
Chi non ha trovato il Paradiso
Susa, Porta d’Italia
acquaforte, cm 25×35, 1999
Originale l’interpretazione che l’autrice offre della Mole Antonelliana; sfruttando il rigoroso comporsi architettonico dell’edificio, lo scompone sì da mutarlo in uno strumento musicale che s’accosta alla Mole sino al colonnato che la corona.
La guglia, coronata dalla presenza d’una simbolica stella, s’eleva – cromaticamente scompartita – in un cielo pallido. Alla base della composizione si srotola una scacchiera rossa e grigia, disposta in modo ondulato sì da richiamare le forme lievemente curve della base dell’edificio che “s’è creato nel tempo”.
Gian Giorgio Massara
Susa, cultura classica
acquaforte, cm 25×25, 2001
Susa
disegno acquerellato, cm 30×20, 1999
Oulx
china su cartoncino, cm 25×35, 2005
Popoli in festa
acquerello, cm 40×30, 2000
Oggetti, volti, architetture, fatti di natura coesistono nelle composizioni di Anna Branciari. Non accettano una facile organizzazione, ma ricercano e realizzano una immagine tanto discreta quanto inventata.
Apparizioni, trasmutazioni, sovrapposizioni, contrasti sommessi: questi sono alcuni dei termini che possono definire le sue rappresentazioni. Gioia e serenità pervadono tutte le opere dell’artista. Sono qualità non immediate ma guadagnate nella vita e nell’arte con duro lavoro, con coraggioso impegno, con un ostinato affinamento dei mezzi espressivi.
Passato e presente, esplorazione delle realtà e trasformazione onirica si fondono nel ritmo misurato, calmo, silenzioso di forme e di colori.
Francesco De Bartolomeis